Confermata in Appello la sentenza del tribunale di Brescia che ha condannato a 4 anni il foreign fighter italiano.
Nel 2019 era stato catturato dalla protezione siriana, prelevato poi dalla Polizia di Brescia in seguito all’esito che lo vedeva colpevole di atti di tortura con fini terroristici e di odio raziale. Il 28enne foreign fighter è oggi detenuto dopo la conferma in appello della sentenza del tribunale di Brescia che lo aveva condannato a 4 anni di reclusione.
La condanna
La Polizia di Brescia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del foreign fighter italiano di origini marocchine. Si tratta del 28enne che nel giugno del 2019 era stato catturato dalle Unità di protezione popolare curde per aver agito con crudeltà con la finalità di terrorismo e odio razziale.
L’uomo era stato prelevato a Kobane (Siria) da funzionari della Digos di Brescia e della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. E’ stato arrestato dopo essere dichiarato colpevole di essere in stretto raccordo con l’Aise, il Fbi e le Autorità siriane.
Dopo una radicale adesione ideologica alla Jihad islamica iniziata in Italia e completata in Germania, il 28enne era partito per la Siria dove era divenuto un operativo del sedicente Stato Islamico. In seguito a cio, nel luglio del 2020 il Tribunale di Brescia lo ha condannato a 4 anni di reclusione, sentenza poi confermata in Appello, per sequestro di persona e lesioni personali.